Per il primo round del CIV Junior ci ha ospitati l’Autodromo dell’Umbria, che nasce voglia di una piccola scuderia di possedere un circuito dove testare e far gareggiare le proprie macchine da corsa. Storia interessante, che vi raccontiamo in un articolo a parte.
Come ho spiegato già la volta scorsa, la Yamaha R3 Cup, quest’anno si divide tra Coppa Italia e CIV Junior. Le novità che ci fanno molto piacere e che entrano in vigore nei round ospitati dal CIV Junior sono perlopiù più uscite per le prove libere del venerdì e due gare invece di una la domenica. Per i piloti italiani è bello avere anche la diretta TV. A me personalmente è piaciuto anche incontrare di nuovo i vecchi amici che adesso corrono con l’Ohvale e vedere la loro crescita in pista. Questa volta poi nel nostro box c’era anche una mia amica, Elli Vignudelli, che corre il CIV Femminile. È bello avere una ragazza in un ambiente prettamente maschile.
Ma partiamo subito con la descrizione del tracciato, così potrete immaginare anche voi cosa si prova a guidare su questo circuito con la R3.
Descrizione dell’Autodromo dell’Umbria
La prima curva di questo tracciato è la Traliccio, una curva stretta ma abbastanza veloce. In questa curva è importante l’uscita, dato che la curva continua in un breve allungo, il quale si chiude alla curva Vecchi Box. La Vecchi Box è un tornantino a 180 gradi, relativamente lento.
Dopo i Vecchi Box entriamo nella Esse, all’apparenza molto semplice, che però continua nel Tornantino, una stretta curva da percorrere a velocità molto ridotta.
Si arriva alla Curva del Muro, una curva a 90 gradi, la quale va ritardata leggermente per avere una migliore uscita. Davanti a noi, infatti, c’è il Rettilineo del Muro, il rettilineo più lungo del circuito. Questo rettilineo si chiude con la staccata più violenta in questa pista, proprio prima del Curvone. Fare il Curvone bene è molto importante, poiché fa da entrata a tutte le curve che seguono.

Per fare bene Monte Sperello è importante uscire larghi dalla curva 7. Bisogna poi ritardare l’entrata in Monte Sperello altrimenti si esce larghi e si sbaglia la sequenza di tutte le altre curve fino al rettilineo finale. È importante che la Zampini e la Prima Esse vengano sacrificate (ritardando l’inserimento uscendo stretti). Per la Seconda Esse è vitale sfruttare tutto lo spazio a disposizione sia in entrata che in uscita. Infatti dopo la Seconda Esse si spalanca il gas per fare a pieno il rettilineo finale.
Il weekend di gara
Venerdì
Venerdì è iniziato molto bene. Ho girato per la prima volta su questa pista 2 settimane prima della gara. Con noi in pista c’erano anche le ragazze della CIV Femminile, quindi un po’ più di piloti sull’asfalto. Ma quello che a me è piaciuto di più, è stato girare insieme a Massimo Roccoli. Massimo ci fa le scarpe a tutti e dal lui abbiamo potuto imparare veramente molto! Massimo, spero di rifare questa esperienza ancora!😊

Massimo e Tadej
Sabato
Sabato mi sono già abituato a lavorare col mio nuovo meccanico, Filippo Prampolini, che ha sostituto Giorgio Herdina per questo round. Prima della Q1 ho fatto un’uscita dove ho migliorato, ma in Q1 non sono andato come volevo. Ho però migliorato in Q2, facendo il mio best. Per domenica mi sono guadagnato la decima posizione di partenza.
Domenica
Domenica c’è stato un brutto incidente nella categoria Ohvale 110. Per questo gara uno non è partita normalmente, ma è stata adottata la procedura Quick Start. In caso di Quick Start viene ammesso in griglia un solo meccanico, senza carrello. All’arrivo di tutti i piloti viene esposto il cartello di 1 minuto, poi con la bandiera verde si da l’inizio del giro di warm up e una volta schierati i piloti si parte con semaforo o bandiera.
La mia partenza in gara1 non è stata delle migliori e in gara non sono riuscito a superare molto. La partenza in gara 2 è stata ancora peggio, perché non ho inserito la marcia, partendo ultimissimo. Questo però non mi ha scoraggiato. Ho smesso di aspettare l’occasione giusta. Sono andato a crearmela da me e ho iniziato a superare uno ad uno i piloti che mi precedevano. Ho raggiunto il gruppetto in cui mi trovavo in gara 1. Ho finito la gara decimo. Forse più arrabbiato che felice, dato che potevo far meglio.
Devo ringraziare Filippo Prampolini che, anche se solo per questo round, mi ha sostenuto molto e si è preso molta cura della mia moto. È bello lavorare con persone che ci mettono impegno, testa e cuore in quello che fanno. Apprezzo molto queste qualità.