Fatti sulla Yamaha R3 Cup, l’esperienza kando e il brivido della gara del Mugello

Mugello circuit

Mugello, il re dei circuiti

La seconda gara della Yamaha R3 Cup si è svolta sul celebre circuito del Mugello che ospita eventi quali la MotoGP, WSBK, F1… Io ho già guidato su questo circuito e posso dirvi che il tracciato è tutt’altro che facile, ma a me piace moltissimo. La particolarità di questo tracciato è che non è piano, ma sale e scende costantemente (molto più di quanto si veda in TV). Ciò significa che molte volte devi guidare “a memoria” perché non vedi come continua il tracciato alla fine della salita. La pista poi è piuttosto lunga (5,245 km), quindi il pilota deve percorrerla più volte prima di padroneggiarla. Per me un bel salto rispetto ai kartodromi che di solito sono lunghi all’incirca un chilometro o meno.

Mugello circuit

Perché scegliere la Yamaha R3 Cup?

Quest’anno ho fatto molti cambiamenti, il più rilevante dei quali è stata sicuramente la scelta del campionato. Abbiamo deciso di fare la Yamaha R3 Cup, e i motivi per cui l’abbiamo scelta sono più di uno.

La Yamaha R3 Cup fa parte del campionato Coppa Italia. Se dovessi mettere in ordine di difficoltà i campionati che si svolgono nel nostro ambito geografico, il più facile sarebbe l’Alpe Adria. Poi arriva il MES (Moto Estate), campionato dove il livello è già piuttosto alto, seguito da Coppa Italia per terminare col più difficile, il CIV. Essendo un debuttante assoluto, non mi sento ancora pronto per correre al CIV.

La Yamaha R3 Cup poi è un campionato monomarca, con una serie di regole specifiche su cosa si può e cosa non si può cambiare sulla moto. In parole povere i motori sono molto simili, quindi è il pilota a fare la differenza.

Un’altra cosa degna di nota della Yamaha R3 Cup è il suo connubio con il marchio Yamaha. Ogni pilota riceveun kit di accessori da montare sulla moto, la maglietta, la felpa e l’ombrello Yamaha. Possiamo dire che i piloti della Yamaha R3 Cup si riconoscono molto rapidamente nel paddock della Coppa Italia perché siamo “bLU cRU”. 😊

Yamaha bLU cRU

Mi piace molto è che i piloti ricevono anche una formazione in termini di crescita sportiva e di supporto propedeutico nel motociclismo velocità. Possiamo sempre consultare lo staff per qualsiasi consiglio o informazione di carattere tecnico o sportivo durante i round di gara. Come premio molto gradito, i piloti vengono invitati ad alcune gare del WSBK, presenziamo ad alcuni eventi, come ad esempio la MBE a Verona e l’EICMA a Milano. Con le nostre famiglie e il team socializziamo ai Pata Snack Party che si svolgono ogni sabato di gara. Inoltre i poleman ricevono un orologio oppure un premio analogo brandizzato Yamaha. Ad ogni gara i primi tre della classifica assoluta ricevono le coppe, mentre a fine anno sempre i primi tre della classifica generale, oltre alla coppa di campionato, ricevono un buono valido per l’acquisto di ricambi GYTR Yamaha.

Ma Yamaha si prende cura dei suoi piloti anche in un altro modo, guardando al loro futuro. La classifica speciale bLU cRU, nel trofeo Yamaha R3 Cup, permette agli under 18 di partecipare alla selezione per la Superfinale. La Superfinale si svolge all’interno del WorldSBK. Il vincitore della Superfinale viene supportato da Yamaha per competere nella FIM World Yamaha R3 bLU cRU Cup gratuitamente. I migliori piloti bLU cRU delle coppe mondiali partecipano alla selezione per la Superfinale che si svolge nel contesto della WSKB. Il vincitore viene supportato dalla Yamaha per competere nella FIM World Yamaha R3 bLU cRU Cup gratuitamente (tutto compreso, gomme, moto benzina e partecipazione alle gare). Il vincitore della FIM World Yamaha R3 bLU cRU Cup, l’anno successivo, compete gratuitamente nella competizione mondiale in un team Yamaha.

Kando – una piacevole sorpresa

Kando

Decidere dove andare per me è stato facile, per me Yamaha è “kando“. Kando è, come spiegano bene sul sito Yamaha, una parola giapponese usata per esprimere la sensazione di profonda soddisfazione mista a entusiasmo che si prova davanti a qualcosa di eccezionale per valore, qualità e prestazioni. Si tratta di un’emozione elettrizzante che aggiunge un po’ di brio alle nostre vite e fa andare su di giri il cuore! La migliore descrizione di ciò che provo quando salgo sulla mia Yamaha.

Quando si smette di scherzare: qualifiche e gara

Adesso mi sono già abituato alla mia Yamaha. Con questo non voglio dire che tutto sia diventato routine. Il mio team mi corregge ancora, modifica le impostazioni e adatta la mia moto al mio stile di guida. Così, ad esempio, sabato per la seconda qualifica, il telemetrista ha deciso che i meccanici avrebbero apportato la più grande modifica finora eseguita. La modifica ha dato i suoi frutti perché avrei notevolmente abbassato il tempo, ma nel giro buono mi è caduta la catena all’ingresso di Bucine, l’ultima curva. Déjà-vu?

Domenica con il team abbiamo definito le nostre aspettative di gara. Quando ho detto che volevo fare 2’12, mi hanno detto che stavo puntando un po’ troppo in alto. Beh, io comunque speravo che il mio desiderio si avverasse…

Quando siamo scesi in pista per fare il giro di ricognizione ho notato che il mio quickshifter non funzionava. Roberto, il telemetrista, mi ha subito riportato in carreggiata dicendomi: “Ma sai guidare anche senza il quickshifter…“, ed è vero. Ho comunque iniziato la gara un po’ nervoso, ma sono riuscito a partire meglio che a Vallelunga.

Ero nel gruppo che andava a punti. Nel terzo giro sono riuscito a fare addirittura 2’12:89! Al quarto giro, però, ho commesso un grosso errore all’ultima curva. Invece di fare Bucine in quarta, come al solito, ho messo la terza. L’errore è proseguito a San Donato e ho perso il contatto con il gruppo. Ciononostante ho cercato di mantenere la mia posizione perché se ci fossero state più cadute sarei comunque potuto andare a punti. Quelli che mi avete seguito nel 2023 sapete quanto sono fortunato… Ho concluso la gara sedicesimo su ventidue piloti (i primi quindici ottengono punti). Sono comunque contento perché sono riuscito a difendere il sedicesimo posto anche in situazioni molto complicate, ad esempio quando Giuseppe Castiglia mi ha attaccato all’ultimo giro in Arrabiata 1 all’interno. Io ho comunque mantenuto la linea esterna e con essa la mia posizione.

Mugello circuit

Cosa ne pensa della mia guida Roberto Perlini, il team manager?

Tadej sta crescendo ogni turno che entra, lotta nel gruppo e si migliora ogni volta che scende in pista. Siamo sicuri che l’anno prossimo si toglierà delle grandi soddisfazioni, forse già all’ultima prova di Misano

La prossima gara è il 30 giugno a Misano. Questa volta la pista non la conosco, dato che per motivi di salute non ho potuto partecipare alle prove di Yamaha Day. A Misano comunque spero di fare uno step in avanti, anche allenandomi nel frattempo con persone fantastiche, che ho incontrato in questa esperienza con Yamaha.

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