Descrizione del tracciato
L’Autodromo Internazionale del Mugello è il circuito che in assoluto mi piace di più. Ma piace anche agli spettatori, che possono seguire quasi tutta la gara dal vivo per l’intero tracciato.
Il tracciato del Mugello si distingue dalla maggior parte delle altre piste per i suoi frequenti cambi di dislivello. Mugello è un mix emozionante di curve veloci e rapidi cambi di direzione.
Si parte!
Dopo uno dei rettilinei più lunghi al mondo, arriverete alla massima velocità alla San Donato, la curva con la staccata più aggressiva in assoluto.
All’uscita della San Donato, in leggera salita, davanti a voi, si aprirà la Luco, che da inizio a una lunga serie di curve.

Poggio Secco
Tutto in discesa per andare tutto in salita
Si sale ancora, fino a Poggio Secco che è il punto più alto del tracciato. Da qui parte il breve rettilineo che porta alla Materassi e subito dopo alla Borgo San Lorenzo. Curva impegnativa nella fase di impostazione, chiude la esse iniziata con la Materassi.
Breve rettilineo per giungere alla sezione più interessante e iconica della pista con le due curve in senso opposto all’esse precedente: Casanova e Savelli. È importante uscire da questa velocissima esse in modo da affrontare al meglio la prima delle due curve più spettacolari dell’intero tracciato, la celeberrima Arrabbiata 1. L’Arrabbiata 1 è il punto più basso del tracciato. Nell’Arrabbiata 2, invece, arriverete nel tratto di massima pendenza in salita (9,53%).
La esse successiva è formata dalle curve Scarperia e Palagio. Scarperia, per il suo raggio limitato, va affrontata con una forte decelerazione.
La fase finale
Un breve rettilineo porta al Correntaio, dove si trova anche il Long lap. Dal Correntaio si arriva alle velocissime Biondetti caratterizzate da un repentino cambio di direzione. Il giro è quasi terminato, perché prima di raggiungere il traguardo manca solo la Bucine. Questa è una curva di 180 gradi che riporta sul rettilineo di partenza e arrivo di questo fantastico circuito.
Tutti i numeri dell’Autodromo Internazionale del Mugello
Lunghezza del tracciato: 5245 metri
Larghezza del tracciato: dai 9,60 ai 14 metri
Lunghezza del rettilineo: 1141 metri (uno dei più lunghi al mondo)
Curve: 9 a destra, 6 a sinistra
– San Donato – la curva più lenta
– Poggio Secco – il punto più alto del tracciato
– Arrabbiata 1 – punto più basso del tracciato
– Arrabbiata 2 – il tratto di massima pendenza in salita (9,53%)
– Bucine – la curva più lunga
Dislivello fra il punto più alto (Poggio Secco) e più basso (Arrabbiata 1): 42,86 metri
Anno di inaugurazione: 1974 (il layout originale del tracciato non è mai stato modificato)

Bandiere di segnalazione utilizzate dai commissari di percorso: 486 in nove colori diversi
Superficie complessiva delle vie di fuga: 116.000 metri quadri
Defender, barriere in gommapiuma per attutire eventuali uscite di pista: 900 metri
Airfence, barriere di aria per proteggere i piloti dall’impatto con pareti solide: 300 metri
Pneumatici posti davanti ai muri perimetrali della pista per assorbire eventuali urti: 192.000 (messi uno accanto all’altro coprirebbero la distanza tra Firenze e Bologna)
Bandiere elettroniche di segnalazione: 19, localizzate nei punti più significativi del tracciato
Telecamere ad elevata tecnologia che supportano il monitoraggio in pista della Race control room: 50
Curiosità sui nomi delle curve
Quando le curve hanno un proprio nome e non solo un numero, è sempre interessante vedere da dove nasce questo nome. Le curve del Mugello prendono il nome da fattorie, case o casolari presenti lungo il circuito originale, da paesi vicini, da piloti del XX secolo o “da emozioni suscitate in un punto del tracciato”.
Curve, che prendono nome da fattorie, case o casolari presenti lungo il circuito originale
- San Donato – fattoria,
- Poggio Secco – casa di campagna,
- Casanova – casolare storico,
- Savelli – fattoria,
- Palagio – casolare storico,
- Correntaio – fattoria,
- Bucine – antico casolare.

Correntaio
Curve, che prendono nome dai paesi vicini
- Luco – un paesino che si trova nei pressi del circuito ed è frazione di Borgo San Lorenzo, ad appena 3 km dal circuito,
- Borgo San Lorenzo – un paese a pochi chilometri dal circuito,
- Scarperia – il borgo più vicino al circuito.
Curve, che prendono nome dai piloti del XX secolo
- Materassi – dedicata a Emilio Materassi, nato a Borgo San Lorenzo nel 1894, pilota automobilistico che ha guidato per Maserati, Bugatti e Talbot
- Biondetti – dedicata a Clemente Biondetti pilota sardo di origine toscana, classe 1898, che ha iniziato a correre in moto per poi passare alle auto. Ha guidato per i più prestigiosi costruttori italiani: Ferrari, Alfa Romeo e Maserati.
E le due Arrabbiate?
Queste prendono il nome dalla strada che porta alla pista. In passato, quando i contadini percorrevano questa ripidissima strada a cavallo, a piedi o in bicicletta, vista la sua pendenza, veniva definita strada “dell’Arrabbiata”.
Il circuito che per primo ha rispettato le tematiche ambientali
L’Autodromo del Mugello, nel 2015 è stato il primo autodromo al mondo ad aver ricevuto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile la certificazione 3 stelle “Achievement of Excellence” per la grande attenzione al rispetto delle tematiche ambientali.
Dal 2013, il circuito asseconda il programma di sostenibilità ambientale e sociale K.i.S.S, sviluppato in collaborazione con la MotoGP e promosso da FIM, Dorna e IRTA. Il circuito utilizza il 100% di energia rinnovabile. Utilizzando impianti fotovoltaici installati in loco, produce il 25% del proprio fabbisogno energetico annuo. Per risparmiare energia, il circuito utilizza LED per l’illuminazione esterna. Dispone inoltre di un sistema di recupero dell’acqua piovana, utilizzata per il funzionamento dei servizi igienici e per l’irrigazione.
Nel 2024, la Enovation Consulting e Right Hub, ha nuovamente dichiarato Mugello il circuito più sostenibile al mondo, in una concorrenza di 91 circuiti mondiali.
Il Mugello è l’autodromo più certificato al mondo.
Tutto ebbe inizio su alcune strade nella campagna toscana…
Il circuito originale
Il Mugello è un circuito relativamente moderno, nato per sostituire il circuito stradale di 66 km, che dal 1914 al 1970 ospitava gare locali e test automobilistici. Il circuito partiva da Scarperia, per salire fino a Firenzuola, attraversava il Passo della Futa e scendeva fino a San Piero per concludersi a Scarperia.
Nasce il circuito permanente
Nel 1970, su iniziativa dell’Automobile Club di Firenze e per motivi di sicurezza, nacque l’idea di costruire un circuito permanente, posto a circa 5 km a est del punto più orientale del circuito stradale originale. Il terreno, incastonato in una valle che creava curve e dislivelli naturali, fu perfetto per il circuito e nel 1973 iniziarono i lavori di costruzione.
Inaugurato nel 1974, il novo circuito ospitò la prima gara il 16 maggio 1976 col Gran Premio delle Nazioni. Il tracciato fu subito molto amato dai piloti.
Entra in campo la Ferrari
A metà degli anni ’80, il Mugello ebbe difficoltà finanziarie e il futuro del circuito era molto incerto, fino al 1988, quando il circuito fu acquistato dalla Ferrari. La casa di Maranello fece una profonda opera di ristrutturazione dell’impianto, costruendo nuove strutture per i box e il paddock, rimuovendo la barriera Armco in acciaio a favore di muri in cemento e ampliando le numerose vie di fuga e aree in ghiaia. Il disegno del tracciato, molto impegnativo per i piloti, rimase però inalterato.

Il circuito oggi
L’ Autodromo Internazionale del Mugello tutt’oggi ospita molti eventi e viene utilizzato. Diversi team della MotoGP utilizzano il Mugello come pista di prova. Anche le forze dell’ordine italiane vi tengono corsi di guida per prepararsi a diverse situazioni.
Oggi il Mugello è soprattutto sinonimo di velocità, abilità e bellezza paesaggistica. Un circuito senza tempo, che ha fatto la storia delle corse.
Aneddoti
Al Mugello non si dorme!
Il famoso motto del GP d’Italia è “Al Mugello non si dorme”. Durante il mondiale, infatti, ogni sera si tiene una festa, facendo un rumore che risuona per tutta la vallata. Trattori, motoseghe, ciclomotori e moto di qualsiasi dimensione – tutto è lecito pur di fare rumore!
Proprio per questo motivo, alcuni piloti che di solito alloggiano ne motorhome, si recano in hotel il sabato prima della gara, per potersi riposare.
Piove, guarda come piove!

Non di rado, nei giorni del GP a Mugello piove. Gli abitanti del posto vi sapranno dire che si tratta della maledizione di Baccaleo.
Baccaleo, fu un frate vissuto da queste parti nell’Ottocento. Alla sua morte lasciò scritto di voler essere seppellito nel suo podere, lontano dal paese, e non nel cimitero, insieme a tutti gli altri, perché voleva riposare in pace. Ma il destino volle che proprio lì fosse costruito l’Autodromo… Per questo il suo fantasma ogni anno si vendica mandando nuvole e pioggia per il Gran premio.
Tutto per non pagare l’ingresso
C’erano e ci saranno sempre persone che cercheranno di entrare nell’Autodromo senza pagare il biglietto.
In passato, quando l’Autodromo era delimitato da recinzioni in rete metallica, c’era chi durante la notte tagliava gli alberi vicini all’autodromo in modo che cascassero sulla rete creando un varco da dove entrare.
C’è stato poi chi si è lanciato dalla cima di una delle colline vicine all’Autodromo a bordo del proprio motorino con la speranza di poter scavalcare la recinzione.
Ma a batterli tutti ci fu un ragazzo che si fece legare sotto il camper di un amico per eludere i controlli all’ingresso.