Un articolo scritto anche per i papà…

mini - 300

Sono passati alcuni anni da quando avete potuto leggere Un articolo che saranno in grado di capire solo le mamme… Quella era la risposta alla domanda che tutti mi ponevano sempre: “Ma tu (mamma) non hai paura quando vedi tuo figlio in pista? E se gli capitasse qualcosa?”

Da allora Tadej è cresciuto, con le minimoto ha fatto il CIV in Italia, ha disputato l’Europeo ad Assen, abbiamo comprato una moto “più grande”, la Ohvale, che è rimasta da noi solo per poco tempo, e ha esordito con successo alla Yamaha R3 Cup. Direi che abbiamo fatto parecchi passi avanti, quindi è giunto il momento di raccontarvi come abbiamo vissuto questo periodo.

Dalla minimoto alla 300

Nella stagione 2022, il penultimo anno quando Tadej correva ancora con le minimoto, più volte ci siamo chiesti, come proseguire. Oggi al crocevia ci sono molte più strade per giungere alla MotoGP rispetto al passato. Se non sai a chi chiedere un consiglio, le cose possono diventare un po’ complicate. Ecco perché abbiamo scelto l’Ohvale per il periodo di transizione tra la minimoto e la 300. Per noi personalmente la scelta si è rivelata sbagliata, ma potrebbe anche rivelarsi giusta per un pilota con un background agonistico diverso.

Nella stagione 2024 ci siamo inoltrati nel mondo delle 300. Ottimo, abbiamo scelto la moto, ma il campionato?? In Slovenia non esiste un campionato per le 300. Da un lato ci dispiaceva, ma dall’altro Tadej è un pilota che cerca la sfida: per lui andare in pista è un esercizio di bravura dove ogni volta si impara qualcosa. Quindi l’Italia. E quando abbiamo deciso il campionato pensavamo di aver preso tutte le decisioni importanti. Quanto ci sbagliavamo…

Krško 2023
Presentazione Yamaha

La prima doccia fredda

Quando siamo andati a comprare la nostra prima moto, il venditore ci ha chiesto se avevamo già un team. Un team? “Ma no, noi non abbiamo bisogno di un team, noi facciamo tutto da soli…” così pensavamo, volevamo cominciare con calma la prima stagione. Erroneamente pensavamo che il meccanico fosse il membro più importante della squadra e che quindi il papà potesse bastare.
Il venditore si è limitato a guardarci un po’ dubbioso, aggiungendo: “Contenti voi…” Questo è stato il primo campanello d’allarme. Abbiamo chiesto in giro e ci siamo resi conto che forse, forse avevamo bisogno di un team…

Perché abbiamo bisogno di un team, saprò pur cambiare le gomme e dare un’occhiata al motore?!

Sarete anche degli ottimi meccanici, non ne dubito, ma per fare un campionato veramente competitivo come la Yamaha R3 Cup Italia, cambiare le gomme è l’ultima cosa da spuntare dalla vostra lista. Da noi, prima di ogni gara il capo meccanico si assicura che la moto di ogni pilota sia messa a punto correttamente. Vengono quindi controllate le sospensioni, in base alla telemetria vengono regolati i rapporti … e ovviamente viene controllata la pressione nelle gomme. 😁

Si riparte
Che sorriso!

Dopo ogni ingresso, i piloti hanno un briefing con il telemetrista. A fine giornata poi, vanno insieme in pista per discutere sul da farsi nei prossimi giorni. Nel frattempo i meccanici ispezionano la moto, la puliscono e la preparano per il giorno dopo. Il telemetrista è colui che guida il lavoro della squadra e fa crescere il pilota. Scegliere una buona squadra e un telemetrista che conosce il suo lavoro sono la mossa migliore che potrete fare.

I vantaggi di un campionato ben fatto

Vorrei precisare che anche l’organizzatore del campionato può avere un ruolo molto importante. AG Motorsport, il nostro organizzatore, ci ha aiutato nella ricerca del team. Anche quando avevamo problemi tecnici o domande a cui non sapevamo rispondere, abbiamo potuto sempre rivolgerci a loro. Insomma, ci hanno aiutato davvero molto e hanno trovato una soluzione quando le cose non sembravano molto rosee. Lo hanno fatto per tutti i piloti del campionato, nessuno escluso.

La stessa Yamaha, poi, investe molto nella formazione e nella crescita dei suoi piloti. Quest’anno, i 12 migliori piloti del Cup hanno potuto partecipare all’Educational Camp con Dovizioso e Delbianco. I migliori 8 piloti hanno partecipato alla Superfinale della Yamaha R3 Cup. Il vincitore della Superfinale viene supportato dalla Yamaha per competere nella FIM World Yamaha R3 bLU cRU Cup gratuitamente. Mica male, vero?

bLU cRU 2024
Yamaha bLU cRU Camp 2024

E la scuola? La appendiamo al chiodo?

Sappiamo che di campioni del mondo ne nascono pochi. Si arriva in vetta solo se si è l’uomo giusto al momento giusto nel posto giusto. Molti ragazzi sono estremamente bravi in sella alla loro moto, ma non avranno mai la possibilità di disputare la MotoGP.
Ecco perché per Tadej la scuola è al primo posto. Frequenta il secondo anno dell’istituito tecnico STŠ Koper a Capodistria, in Slovenia. Ha scelto di diventare perito meccanico perché “gli piace sporcarsi le mani”. Il liceo per lui era troppo monotono. Ha scelto la STŠ perché per lui è importante imparare bene quello che studia. Vuole proseguire gli studi all’università.
Tadej vive per i motori e le moto. Pertanto per lui la scelta della scuola secondaria era semplice. Ciò che ha imparato nei box, ora lo perfeziona sui banchi di scuola. Alla STŠ lo aiutano in questo percorso, per questo l’anno scorso gli hanno permesso di fare il tirocinio a Bologna.

STŠ Koper logotip

Quando i sogni diventano realtà nel cuore della Motor Valley

Tadej ha avuto l’opportunità di visitare l’azienda Motori Minarelli a Bologna. L’azienda italiana, che ha ottenuto successi invidiabili, nel 2002 è stata rilevata dalla Yamaha. Sotto la sua guida la Minarelli ha elevato la qualità dei suoi prodotti ai vertici mondiali. La qualità e il trovare soluzioni ingegnose sono ancora oggi il segno distintivo della Minarelli. Nel 2020 la Motori Minarelli è stata acquistata da Fantic Motor (sì, la stessa che ha il proprio team nei campionati Moto2 e MXGP).

Proprio durante una visita alla Minarelli, Tadej deve aver fatto una buona impressione. Tanto che, quando al primo anno di scuola superiore abbiamo chiesto alla Minarelli se era possibile far fare a Tadej il tirocinio di due settimane, ci hanno proposto di lasciarglielo per almeno un mese. Durante lo stage di Tadej stavano infatti sviluppando un nuovo motore e lo volevano con loro.

Lo hanno fatto entrare subito nel reparto R&D (ricerca e sviluppo). Le prime settimane le ha impiegate per lo studio, poi, la seconda parte dello stage, era incentrata più sull lavoro pratico. Ha fatto molti disegni tecnici con un programma tipo CAD, ha capito come si svolgono i processi che portano alla realizzazione di un motore. È molto orgoglioso del fatto che ha visto nascere un nuovo motore. Tadej è tornato da Bologna con più esperienza di quanto si aspettasse, portando con sé il sapere di esperti veramente all’avanguardia nel loro settore. I suoi colleghi e mentori lo hanno motivato e ispirato. Dopo il tirocinio sono rimasti in contatto e Tadej non vede l’ora di rivederli a febbraio.

Cosa abbiamo imparato in questi anni?

Molto, ma vi faccio un riassunto in poche parole:

Prima di tutto, i veri piloti sono atleti a tutti gli effetti. Mio figlio trascorre in media dalle 6 alle 8 ore settimanali in palestra e altre 12 – 24 ore nel fine settimana in sella alla sua moto. È così in forma che riesce a portare in pista una moto che pesa 150 chilogrammi per mezz’ora, vestito di tutto punto con 38 gradi Celsius senza stancarsi.
In secondo luogo, nella sua vita non c’è posto per alcol, sigarette e droghe. Prende con fatica persino la Tachipirina. Dopo tutta la formazione ricevuta dall’Organizzazione slovena antidoping (SLOADO), sa esattamente quali sostanze sono proibite. E non le assume (nemmeno quando la mamma non è nei paraggi).
Terzo, il tempo è prezioso. Ne ha poco, quindi sa come disporne. Sa quando e come studiare in modo da avere abbastanza tempo per fare ciò che ama fare.
Quarto, nell’ambiente giusto, molte cose sono possibili. Parlate con coloro che conoscono il proprio lavoro, rimarrete sorpreso dal fatto quante persone siano disposte a condividere con voi i loro sapere.

Cos’altro potrei dirvi? Forse solo che questo articolo può essere interpretato come la risposta alla reazione di un padre, che è venuto con il figlio all’Open day della STŠ e, vedendo Tadej con la sua moto, si è rivolto al figlio con disappunto: “Qua non ti ci mando proprio, qua ci sono solo pazzi scatenati!

Godetevi i vostri ragazzi finché sono ancora ragazzi, tanto lo sapete che cresceranno troppo in fretta, vero?

– mamma Kristina

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