Come cadere, quando si cade in moto

Come cadere in moto

La prima regola dell’andare in moto resta sempre la stessa: non cadere. Ma siccome sappiamo che qualche volta si cade, vediamo come comportarci in queste situazioni:

Cominciamo col dire che tutte le cadute sono differenti tra di loro, ma in pista una buona tecnica di caduta può molte volte permetterci di uscirne con le nostre gambe.
Il consiglio migliore che possiamo darvi? È questo: quando ci si rende conto che la caduta è inevitabile è importante lasciare subito la moto.

Lowside

Lowside

In caso di lowside, bisogna cercare di rotolare liberamente. È sbagliato provare a fermarsi in un primo momento con le braccia o le gambe. In questo modo si rischiare solo di fratturarsi gli arti.
Le braccia vanno portate verso il bacino con i palmi delle mani rivolte verso l’interno. Le gambe vanno tenute chiuse e leggermente piegate per evitare fratture.
La testa va portata in avanti, cercando di toccare lo sterno con il mento. Inoltre bisogna inarcare la schiena. In questo modo si evitano le fratture alle ossa del collo.
Siccome molto probabilmente il casco sbatterà sull’asfalto, è consigliabile tenere la bocca chiusa per evitare di mordersi la lingua.
Solitamente le cadute lowside sono senza conseguenze per il pilota. Ci si ritrova con qualche abrasione, ma niente di più.

Highside

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L’highside è la caduta più brutta di tutte e tre le cadute ed è anche quella che fa più danni. In caso di highside si cade dall’alto. Questo significa che il nostro corpo assorbe il colpo senza poter dissipare l’energia accumulata.
Per prima cosa si deve lasciare subito il manubrio per non fratturarsi le ossa del polso.
Generalmente si cade sull’asfalto di schiena, quindi seguite le regole indicate nel lowside per salvare schiena, collo e lingua. Inoltre, per evitare danni alla schiena è bene indossare sempre una protezione posteriore (paraschiena) di qualità ed è consigliabile anche l’airbag.

Topside

Come cadere quando si cade in moto

Nel topside l’urto proietta il pilota in avanti. Tenere per un attimo il manubrio permette al pilota di imprimere al corpo il moto rotatorio che serve poi per non cadere direttamente con la testa sull’asfalto. L’ideale sarebbe lasciare il manubrio nel momento in cui gli si sta sopra. In questo modo si evitano torsioni anomale che potrebbero spaccare le ossa delle braccia e delle spalle.
Idealmente, a questo punto, si dovrebbe atterrare sulla schiena. Vi ricordiamo ancora una volta l’importanza delle protezioni posteriori. A questo punto si deve solo scivolare sulla schiena, stando ben attenti a testa e arti. In questo modo eviterete di fratturarvi il collo e gli arti, come abbiamo già spiegato parlando di cadute lowside.

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